Racconto Astratto
Avventura n. #1
Mi ripetevo che fosse un desiderio, e assicuro, ciò che pensavo appariva vero!
E che non importava niente se i colori, come le nostre vite, si mischiavano.
“La nostra integrità è salva” pensavo.
E pensavo spesso, assolutamente troppo.
Questo è un racconto astratto, racconto che racconta di una vicenda volubile,
volubile come il nostro tempo, come la realtà.
Riuscivamo a percepire colori e idee da ogni parte del mondo,
e anche se noi eravamo sempre nello stesso posto potevamo attingerci;
si respirava così tanto, e così bene, da sembrare di essere appena venuti al mondo.
“E tu ci credi alle cose durevoli nel tempo?”
Luci accecanti che si alternavano a buio impetuoso,
uno sfrigolio tra la nuca e la schiena:
emozione!
In un balzo passammo da una primavera all’altra
ma di mezzo vi fu un intenso inverno,
e i colori non tardarono a scomparire.
Scomparvero alla nostra vista,
ed erroneamente pensammo che fossero stati loro ad andarsene.
Ormai era tutto in bianco e nero.
Questo causò rabbia e frustrazione,
ci ostinavamo a ricercare le cause di questa perdita
in luoghi dove non è possibile trovare alcuna risposta.
Si avvicinava un’altra estate,
e proprio nel momento in cui le speranze vennero meno qualcosa cambiò:
ci ricordammo che la bellezza è immobile ma la nostra percezione no!
Scoprimmo che non erano i colori ad essersene andati,
bensì eravamo noi ad esserci allontanati da loro, spostando il nostro sguardo altrove.
Così è successo una volta e succederà ancora
senza perdita non esiste ritrovamento,
ritrovarsi è vita.